Una causa civile alla Provincia per la morte di Ivan Albertin. L’avvocato Gino Domenico Arnone rappresenta madre, compagna e figlio del motociclista morto nella notte tra il 7 e l’8 agosto a Crescentino sulla strada provinciale 31, mentre viaggiava in direzione di Chivasso. Era a bordo di una moto Yamaha quando a una rotonda avvenne l’incidente che gli costò la vita. Quella rotonda sarebbe stata poco illuminata. Per questo l’intenzione del legale è avviare una causa civile con una richiesta di danni da circa un milione di euro. Non ci sarebbero stati cartelli a segnalare la scarsa illuminazione. Alla rotonda gli impianti di illuminazione erano presenti ma non sarebbero stati funzionanti. Albertin era uno chef: aveva lavorato nella cucina di Open Baladin di Torino. Gli esami hanno certificato che il 39enne del Motor Club Steel Roses di Vercelli non era in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Anche la velocità sarebbe stata nei limiti. L’impatto contro l’isola segnaletica che precedeva la rotonda sarebbe avvenuto a causa della scarsa illuminazione. Sarebbe stato così buio che nonostante le auto si fossero messe con i fari a illuminare la rotonda dopo l’incidente, solo l’arrivo dei vigili del fuoco con le torce elettriche permise di individuare il corpo.